L’ambito economico delle spese mediche è davvero ostico, in particolar modo quando si tratta dei figli: c’è infatti un errore molto comune.
Le spese mediche rappresentano spesso una voce significativa del bilancio familiare, da quelle improvvise a quelle di routine infatti sono numerose quelle che vengono sostenute durante l’anno.
Questo capita sopratutto quando si hanno dei figli, dalle analisi di routine alle visite dal medico sportivo, sono numerose le spesa da affrontare nel corso dell’anno e, salvo particolari esenzioni, sono tutte a carico dei genitori.
Nonostante si tratti di un argomento caro a molti, le insidie legate alla detrazione delle spese sanitarie sono numerose, specialmente quando si tratta di comprendere la differenza che vige tra un familiare a carico e uno non a carico.
Quando si è abituati ad avere dei figli a carico si danno per scontato diverse cose, come per esempio l’iter per richiedere le detrazioni fiscali o eventuali rimborsi da parte della propria cassa di Assistenza Sanitaria. Tuttavia, sopratutto quando si hanno figli intorno ai venti anni basta poco perché questi, pur continuando a vivere sotto il proprio tetto, non siano più agli effetti a carico dei genitori.
Stando a quanto stabilito dall’Agenzia delle Entrate infatti, un figlio si può considerare a carico quando ha un’età non superiore ai 24 anni e nell’anno precedente a quello in corso non ha posseduto un reddito complessivo che sia uguale o inferiore a 4.000 euro, al lordo ovviamente degli eventuali oneri deducibili.
Nel caso in cui i figli superino i 24 anni, sono considerati a carico dei genitori solo nel caso in cui presentino un reddito pari o inferiore a 2.840,51. In entrambi i casi, i figli non a carico potranno essere inseriti nel modello 730 dei genitori solo nel caso in cui siano affetti da patologie esenti certificati o siano incapienti.
Uno degli aspetti fondamentali per poter portare in detrazione le spese mediche è infatti la capienza fiscale, ovvero il reddito imponibile del contribuente. Nel caso in cui il reddito è inferiore agli 8.500 euro, il contribuente non è tenuto a pagare le imposte e conseguentemente non può richiedere alcuna detrazione fiscale.
Tuttavia, è possibile in questo caso presentare il modello 730 per ottenere eventuali rimborsi spettanti, dovuti a trattenute effettuate in eccesso o altre situazioni pregresse. Ovviamente dovrà essere il figlio non più a carico a occuparsi di tali pratiche, per il genitore infatti non sussiste più la possibilità di detrarre tali spese.
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