Non c’è pace per i consumatori italiani. Un elemento dannoso trovato in alcuni controlli che hanno riguardato pacchi di pasta.
Gli ultimi mesi hanno evidenziato più che mai un elevato rischio potenziale, per quel che riguarda la salute dei cittadini italiani collegato ai prodotti che ogni giorno risultano venduti nella grande e piccola distribuzione. Nonostante i tantissimi controlli ai quali i singoli alimenti vengono sottoposti in ogni fase, non è raro trovare sostanze che possono mettere a serio rischio l’organismo umano. L’ultimo allarme riguarda una serie di specifici marchi di pasta italiani.
La rivista svizzera K-tipp ha pubblicato i risultati di una specifica ricerca che riguarda che ha messo in risalto la presenza di glisofato in una serie di prodotti italiani. Nello specfiico si tratta di pasta e il tutto toccherebbe marchi ben noti della produzione nostrana. I pacchi di pasta testati sono stati in tutto 18. Di questi, 13 possono essere considerati di agricoltura convenzionale, mentre 5, invece, di agricoltura biologica. In quattro casi tra quelli analizzati, sono stati trovati, all’interno dei prodotti specifici tracce di glisofato. I marchi in questione sono tutti italiani.
Pasta, le marche più amate e vendute in Italia sono a rischio: cos’è il glisofato
Quando si fa riferimento al glisofato si fa riferimento a un erbicida tra i più diffusi in assoluto. Secondo le analisi effettuate dalla IARC di Lione, lo stesso elemento è stato classificato nel “gruppo 2A”, collocandolo, dunque tra probabili cancerogeni, come tra gli altri: DDT, carni rosse e steroidi anabolizzanti. Lo studio della rivista svizzera K-tipp, insomma, porta alla luce una questione di certo molto rilevante, considerato il grande consumo di pasta nel nostro paese.
I marchi di pasta italiani, all’interno dei cui prodotti sono state trovate tracce di glisofato soo le seguenti:
- Agnesi (tagliolini)
- Divella (spaghetti)
- Garofalo (spaghetti)
- Lidl Combino (tagliatelle) non distribuite nei punti vendita italiani
In merito, poi, alla pasta prodotta con agricoltura biologica in nessuno dei prodotti esaminati è stata trovata traccia di glisofato o di altri pesticidi. I marchi italiani, tra quelli esaminati, sono i seguenti:
- Combino Bio (spaghetti integrali) catena Lidl
- Barilla (spaghettoni integrali e le penne integrali)
Per quanto riguarda la modalità di gestione della sostanza in questione per quelle che sono le decisioni in merito nell’UE troviamo posizioni contrastanti. In Olanda, per esempio, l’utilizzo di tale sostanza è vietato, con il divieto di vendita ai privati. In Francia, invece, si punta all’eliminazione totale della stessa sostanza dal mercato. Nel nostro paese, il glisofato è vietato, per quel che riguarda il suo utilizzo, dal 2016 nelle zone “frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili”, per esempio, parchi, giardini, campi sportivi, cortili, scuole ecc. La situazione, insomma, in questo specifico ambito, rischia di diventare più che mai sera con ripercussioni gravi sugli stessi consumatori.