Novità in arrivo sul tema della riforma scolastica: una recente sentenza ha previsto meno ore per l’assistenza di alcuni alunni.
Il sistema educativo italiano è stato caratterizzato negli ultimi anni dal susseguirsi di molteplici riforme. Le nuove riforme hanno interessato tutti i livelli scolastici, dalla scuola dell’infanzia fino all’università e hanno contribuito a porre l’attenzione generali su temi scottanti quali l’inclusione, l’autonomia scolastica, l’aggiornamento e la formazione dei docenti.
Tra le riforme proposte e attualmente vigenti, una recente Direttiva del 2012 pone l’attenzione sugli alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES). La sigla si riferisce a particolari esigenze educative mostrate da determinati alunni anche solo per un periodo di tempo limitato.
In essa vengono trattati i principi alla base dell’inclusione scolastica, con riferimento agli alunni con BES, in particolare gli allievi con disturbi specifici, dell’attenzione e dell’iperattività. Sullo stesso obiettivo si pone anche il Piano Educativo Individualizzato, meglio conosciuto come PEI, il quale tratta la medesima volontà di inclusione all’interno dell’ambiente scolastico.
Nuova riforma della scuola: la sentenza riduce le ore
Nonostante la volontà ministeriale di supportare determinate categorie di alunni, la recente sentenza numero 1798 del Consiglio di Stato ha affrontato un caso di presunta violazione del diritto all’inclusione scolastica di uno studente con disabilità. La controversia si è verificata nella scuola di un Comune emiliano, dove i genitori dello studente con disabilità hanno impugnato la natura vincolante del PEI e la priorità al diritto di inclusione nel contesto classe.
Secondo quanto previsto dal PEI, lo studente con disabilità avrebbe diritto a ricevere il supporto di un assistente all’autonomia e comunicazione. Si tratta di figura pensata per affiancare gli insegnanti di sostengo nelle attività quotidiane. Tuttavia, la presenza di un assistente, così come chiarito dalla recente sentenza del Consiglio di Stato, ha valore di proposta e non di vincolo.
La sentenza del Consiglio di Stato ha sottolineato il ruolo degli enti locali nel supporto degli alunni con disabilità, nei limiti delle risorse disponibili. Nel caso in cui quest’ultime fossero assenti, il PEI non è da interpretare come un vincolo all’interno dell’ambiente scolastico. La nuova sentenza ha suscitato la reazione negativa di molti genitori ed insegnanti, i quali affrontano ogni giorno le difficoltà derivate da un contesto classe in cui le forme di supporto si rivelano essere sempre più essenziali.