I bambini, proprio come gli adulti, possono avere problemi visivi. Gli esperti fanno chiarezza sui sintomi da non trascurare.
La salute oculare dei bambini è fondamentale. Avere una scarsa qualità visiva, infatti, impedisce loro di guardare la lavagna, di interagire con il mondo circostante come gli altri e di seguire tutte le tappe dell’apprendimento scolastico. Inoltre, rappresenta un grave disagio che può dare vita a sintomi molto fastidiosi.
I piccoli, spesso, non si rendono conto del reale problema. Per questo motivo, sta ai genitori riuscire a individuare tutti i segnali. Un’analisi attenta può portare a una risoluzione veloce ed efficace. Ecco quali sono i comportamenti e i sintomi che proprio non possono essere trascurati.
I bambini in età scolare sono perfettamente in grado di esprimere le loro sensazioni. Possono comunicare un disagio, un dolore corporeo e una sensazione anomala. Quando si tratta di problemi visivi, però, la situazione è più complicata. Non tutti, infatti, si rendono conto del disagio. C’è chi, avendo avuto sempre una scarsa acuità visiva, non nota alcuna differenza rispetto al passato.
Gli esperti della Società Portoghese di Oftalmologia hanno deciso proprio di approfondire questo argomento. Ritengono che sia necessaria un’osservazione dettagliata da parte della famiglia. Così facendo, sarà possibile ricorrere velocemente al parere di uno specialista e risolvere la problematica. Nella maggior parte dei casi, basta un paio di occhiali per ripristinare la giusta visione.
Ecco quali sono i sintomi a cui prestare attenzione:
Ricardo Parreira ha voluto soffermarsi sulle difficoltà scolastiche legate a una bassa acuità visiva. Il bambino, non potendo vedere bene le lettere, tende a distrarsi, a commettere numerosi errori e a mostrare uno scarso interesse nei confronti delle parole della maestra. Nei casi più gravi, può anche rifiutarsi di andare a scuola: “La prevenzione precoce è essenziale per evitare l’insorgenza di gravi malattie agli occhi“.
È importante precisare che questi sintomi non vanno confusi con quelli dei disturbi specifici di apprendimento, come la dislessia o la discalculia. Sono cose completamente diverse che, in quanto tali, necessitano di interventi differenziali.
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