Bere alcol in gravidanza è assolutamente vietato, questo lo sanno un po’ tutti, ma quali sono i rischi per chi lo fa? Eccoli svelati.
Essere incinta non deve essere considerata una malattia, per questo si possono portare avanti quasi tutti i comportamenti che si facevano prima, salvo particolari indicazioni del medico. Solo se si sono riscontrate eventuali anomalie, infatti, può esserci la raccomandazione a limitare il più possibile gli sforzi. Qualche accortezza in più è però naturale averla per garantire benessere alla mamma e al bambino, proprio per questo è assolutamente vietato bere alcol in gravidanza.
Quanto sia importante farlo lo sanno un po’ tutti, anche chi non ha mai avuto un bambino. Anzi, a volte si capisce che una donna è un dolce attesa quando rifiuta di farlo se è ancora nella fase iniziale della gestazione e non lo ha ancora comunicato a nessuno. Ma quali sono le conseguenze a cui si potrebbe andare incontro se non si dovesse rispettare questo principio?
Le donne che arrivano a bere alcol in gravidanza, nonostante sappiano bene quanto sia nocivo, possono andare incontro alla sindrome alcolico fetale (FAS) e ai disordini dello spettro a essa correlati (FASD), una forma di disabilità grave che può avere il feto alla nascita. I problemi possono emergere sia durante la gestazione, sia nel bimbo a distanza di tempo.
Pensare che questa raccomandazione che viene fatta dal medico sia solo un luogo comune è un grave errore. Sono diversi infatti gli studi che hanno confermato gli effetti negativi che possono verificarsi, anche se ancora adesso ci sono persone che pensano che bere anche solo un bicchiere di vino a pasto non faccia male. Sulla base di quanto emerso, questo comportamento potrebbe compromettere lo sviluppo del feto, oltre a causare difetti congeniti. Nel corso del tempo il bimbo potrebbe poi avere problemi cognitivi e comportamentali, da questo deriva il nome di spettro dei disturbi feto-alcolici o FASD.
Questo si verifica perché queste sostanze sono in grado di attraversare la placenta, ma è a quel punto che accade quello che sarebbe da evitare. Il feto non è infatti in grado di metabolizzare i liquidi, anche se si tratta di una quantità ridotta. Proprio per questo il consumo di alcol è da evitare a priori, non va bene nemmeno limitarsi a un bicchiere ogni tanto.
Nonostante questo sia piuttosto risaputo, non tutte sembrano rispettare questa raccomandazione. Il 10% delle donne incinta beve alcolici, ma la percentuale sale addirittura al 65% se consideriamo chi vive in Europa. Sulla base delle ultime statistiche, circa 120.000 bambini e adolescenti sono interessati dalla FAS (1,2 ogni 1.000 nati) e dalla FASD (63 su 1.000 nati), con una media di 2.500 nati ogni anno.
Le conseguenze per i bimbi possono essere comunque di vari tipi, tra quelli che si riscontrano prematuramente ci sono sviluppo scheletrico ridotto, anomalie facciali (o dismorfologie) e genitali, difetti cardiaci, disturbi renali, problemi di udito e sviluppo cerebrale ridotto. Nel corso degli anni, invece, possono emergere i sintomi tardivi, ovvero irritabilità, difficoltà scolastiche nell’apprendimento e nella socializzazione, difficoltà motorie, iperattività e ritardo nello sviluppo fisico e psicologico.
Insomma, fare qualche rinuncia può essere davvero cruciale e può portare a benefici per entrambi, quindi non può che valerne la pena.
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