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Esami del sangue in gravidanza, il calendario da seguire secondo le indicazioni dei ginecologi

Fare gli esami del sangue in gravidanza è fondamentale, c’è un calendario ben preciso da seguire secondo i ginecologi.

Essere incinta non deve essere considerata una malattia, è fondamentale ricordarlo, ma è certamente il periodo della vita cui si vedono più frequentemente i medici. Le visite dal ginecologo, almeno con cadenza mensile, rappresentano un appuntamento fondamentale, così da verificare attraverso un’ecografia le condizioni di salute della mamma e del nascituro. E’ in quei momenti che si stabilirà se sia necessario ridurre gli sforzi temendo che questi possano causare problemi o sarà possibile proseguire come fatto fino ad allora.

quando fare esami del sangue in gravidanza
Gli esami del sangue in gravidanza sono fondamentali

A questo si devono aggiungere gli esami del sangue previsti in gravidanza, altro step necessario perché è attraverso questi che si riesce a comprendere la reazione del corpo della donna nel corso della gestazione. Non rispettare le cadenze previste può rappresentare un errore, osservare i vari valori che possono emergere consente di comprendere l’evoluzione della situazione.

Mai dimenticarsi di fare gli esami del sangue in gravidanza

Seguire le indicazioni del ginecologo per una donna incinta è fondamentale, questo garantisce che sia la futura mamma sia il nascituro siano in buona salute. Non si dovrebbe per questo mai mancare l’appuntamento con gli esami del sangue in gravidanza, è grazie a questi che si può avere un monitoraggio piuttosto chiaro della situazione. Lasciarsi prendere dall’ansia può essere naturale, ma è attraverso questo semplice test che il medico può capire se siano necessari ulteriori accertamenti.

A seconda della settimana di gestazione i controlli possono variare, è bene rispettarli.

A partire dalla settima settimana (in genere si è da poco scoperto di essere incinta) servono esame emocromocitometrico completo con conta delle piastrine, dosaggio delle emoglobine per individuare eventuali anomalie, rubeotes, esame per il gruppo sanguigno e fattore Rh, test di Coombs indiretto, toxotest, ricerca degli anticorpi contro l’epatite C (HcVAb) e contro l’HIV (HIVAb), glicemia, e test sierologici per la sifilide (TPHA e VDRL. Al prelievo saranno affiancati un esame delle urine e un’urinocoltura per verificare la presenza di malattie infettive (Chlamydia trachomatis, Neisseria gonorrhoeae).. Da qui si avrà un’idea piuttosto precisa di quello che si dovrà controllare successivamente.

Cosa sapere esami del sangue
Mai dimenticare gli esami del sangue quando si è incinta – Foto: Mamme.com

Tra le le 9 e le 11+5 settimane di gravidanza sono necessari esami del sangue per la proteina hCG e la PAPP-A. Queste servono a verificare se possa esserci il rischio di anomalie cromosomiche nel bimbo, anche sulla base di quello che può emergere con la translucenza natale, che sarà eseguita durante un’ecografia del primo trimestre.

Tra le 14 e le 18+6 settimane di gravidanza si ripetono il toxotest e il rubeotest qualora l’esito fosse stato negativo la prima volta. Non può mancare l’appuntamento con la curva glicemica tra le 16 e le 18+6 settimane di gravidanza: alla donna viene fatta bere una soluzione concentrata contenente glucosio per verificare il suo livello di glicemia nel sangue e capire se possa esserci il rischio di incorrere nel diabete gestazionale. In caso di esito negativo, sarà necessario ripeterlo tra le 24 e le 27+6 settimane di gravidanza.

Qualora il toxotest avesse avuto esito negativo lo si dovrà rifare tra le 19 e le 23+6 settimane di gravidanza. La donna deve poi sottoporsi tra le 24 e le 27+6 settimane a un esame delle urine e al toxotest in caso di negatività. Un altro prelievo di sangue e un altro test di Coombs sono previsti invece le 27 e le 29+6 settimane di gravidanza per chi ha fattore Rh negativo.

perché fare esami del sangue in gravidanza
Fare il test della glicemia in gravidanza è determinante – Foto: Mamme.com

E’ poi indispensabile controllare il conteggio delle piastrine tramite l’esame emocromocitometrico, oltre a ripetere in caso di negatività il toxotest tra le 28 e le 32+6 settimane di gravidanza. L’ultimo step è previsto le 35 e le 37+6 settimane di gravidanza, quando si dovranno fare un esame emocromocitometrico completo, un esame delle urine e il toxotest in caso di negatività.

Tutti questi passi non devono essere considerati inutili o ripetitivi perché sono indispensabili per verificare un fenomeno tipico della gestazione, l’emodiluizione, ovvero la graduale diluizione del sangue materno, che porta a un accrescimento del volume del plasma così da far fronte alle esigenze del feto. Complessivamente, gli esami del sangue in gravidanza sono davvero essenziali, grazie a questi si riesce a capire quale sia l’evoluzione della situazione e si evitano, se non necessari, altri accertamenti che possono risultare più invasivi.

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