L’appendicite, nei bambini, non è un’eventualità poi così rara. Ecco come fare per riconoscerla tempestivamente.
I bambini sono più soggetti, rispetto agli adulti, a sviluppare un’infiammazione all’appendice. Il dolore intenso, spesso accompagnato anche da altri sintomi, non dovrebbe mai essere trascurato. Si tratta di un’emergenza medica che, come tale, deve essere gestita nel minor tempo possibile. Nella maggior parte dei casi, i medici consiglieranno ai genitori di far eseguire l’intervento chirurgico.
Ormai, è un intervento di routine, con tempi di guarigione abbastanza rapidi. Anche il ricovero, nelle forme non complicate, dura al massimo un paio di giorni. Il rischio principale consiste nell’insorgenza di una peritonite. Per questo motivo, è fondamentale rivolgersi tempestivamente al pronto soccorso. Una diagnosi prematura consentirà di evitare il peggioramento della condizione.
I bambini, proprio come le persone adulte, possono ammalarsi. Tra i 5 e i 15 anni d’età, sono soggetti a sviluppare una forma di infiammazione chiamata appendicite. Essa nasce dall’appendice, una piccola sporgenza che si trova tra la fine dell’intestino tenue e l’inizio dell’intestino crasso. Il problema non deve mai essere sottovalutato perché può evolvere velocemente verso una peritonite (infiammazione diffusa del peritoneo dovuta alla rottura dell’appendice).
Per fortuna, al giorno d’oggi, i medici sanno perfettamente come muoversi. L’intervento è semplice e bel collaudato. Il bambino, dopo il risveglio dall’anestesia, non avrà più alcun dolore e in un paio di giorni sarà pronto per tornare a casa. Il compito dei genitori è quello di riconoscere precocemente i sintomi. Ignorare le lamentele dei più piccoli, attribuendole a un semplice capriccio, può essere rischioso.
I sintomi legati all’appendicite sono vari. Solitamente, il bambino sviluppa un intenso dolore addominale che si aggrava con il passare delle ore. È collocato in basso a destra, proprio in corrispondenza dell’appendice. Spesso, si irradia in basso, verso la gamba corrispondente. All’inizio, si può presentare come una semplice colica, per poi assumere caratteristiche più specifiche. Starnuti, colpi di tossi e sforzi fisici non fanno altro che aggravarlo. L’infiammazione può causare febbre, nausea e nervosismo.
Il bambino difficilmente accetterà di mangiare qualcosa. Rifiuterà il cibo, sentendosi dolorante, inappetente e nauseato. La diagnosi non è sempre scontata. Le analisi del sangue e l’ecografia possono aiutare, però, essa verrà formulata soprattutto in base ai sintomi, al racconto dei genitori e a quello del bambino. Farsi prendere dal panico non servirà a niente. È preferibile mostrarsi tranquilli e fiduciosi nei confronti del personale medico. Così, anche l’ansia dei più piccoli sarà gestibile.
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