Si tratta di un alimento molto pericoloso e bannato in tutte le diete che si rispettino. Eppure, si trova in tutti i supermercati.
Nell’ultimo decennio una serie di argomenti e temi di dibattito sono tornati a dominare i confronti e le discussioni degli esperti. Grazie all’avvento dei social media, i quali hanno consentito a nutrizionisti, divulgatori e simili di accedere ad un canale di comunicazione diretto, i cittadini hanno potuto assorbire le informazioni più importanti, in modo da modulare la propria esistenza sulla base di scelte volte alla propria salute e benessere.
Tra questi, l’alimentazione è tornata a giocare un ruolo fondamentale nella quotidianità di moltissime persone. La spesa rimane tuttavia un tasto dolente. I prodotti consigliati dai nutrizionisti sono spesso biologici e – purtroppo – al giorno d’oggi questo è sinonimo di “molto costoso”. Laddove le famiglie debbano nutrire più persone, diventa difficile acquistare prodotti di prima qualità al mercato, dal macellaio di fiducia oppure nella pescheria locale.
Ed ecco che il supermercato torna ad essere la soluzione più vantaggiosa e pratica, in quanto offre una vasta gamma di prodotti tra cui scegliere, alcuni dei quali accessibili a prezzi stracciati. A maggior ragione dunque, prestare attenzione alla provenienza e agli ingredienti contenuti negli alimenti diventa una condizione imprescindibile.
Non sempre “economico” è sinonimo di “bassa qualità”, tuttavia si tratta di un’eventualità che occorre necessariamente prendere in considerazione. Esistono in particolare alcuni alimenti, venduti sostanzialmente in tutti i supermercati, che andrebbero evitati categoricamente. Prima di tutto, il pollo proveniente dalla Polonia. È stato riscontrato che molto del pollame polacco è contaminato dalla salmonella e dunque il rischio di contagio diviene inevitabilmente concreto.
In secondo luogo, andrebbero evitati gli agrumi turchi ed egiziani (arance, mandarini e pompelmi) in quanto vengono coltivati utilizzando dei pesticidi tossici. Sempre dalla Turchia è altamente sconsigliato l’acquisto dei peperoni, a causa del mancato controllo dei residui delle sostanze fitosanitarie abbandonate sulla superficie della verdura. Rientrano poi nella lista nera il pepe brasiliano ed i semi di sesamo indiani, ma anche i fichi secchi, le arachidi ed i pistacchi.
Laddove siate degli amanti della frutta secca, è consigliato acquistare prodotti italiani, poiché soggetti ai periodici controlli statali. I più pericolosi sono i pistacchi iraniani, in quanto possono contenere una percentuale significativa di ossido di etilene e aflatossine. Il principale consiglio rimane sempre lo stesso: cercare di selezionare prodotti locali, osservare attentamente il luogo di provenienza dell’alimento e leggere sempre l’etichetta.
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