È consuetudine credere che non sussista il rischio di gravidanza laddove si consumi un rapporto durante il ciclo. La risposta degli esperti.
Esistono una serie di credenze popolari che accompagnano le donne da decenni. Tra queste troviamo la teoria secondo cui avere rapporti durante il ciclo mestruale riduca considerevolmente il rischio di una gravidanza.
In realtà, esistono dei meccanismi biologici di cui tale ipotesi non tiene per nulla conto. Una docente di ginecologia è intervenuta per sanare definitivamente ogni dubbio nel merito.
Concepimento e ciclo mestruale: è possibile?
Anna Maria Paoletti, docente di ginecologia ostetrica presso il Dipartimento di Scienze chirurgiche dell’Università di Cagliari, è intervenuta nel merito dei dubbi e delle convinzioni popolari associate alla gravidanza e soprattutto al concepimento. È comune credere che, laddove si consumi un rapporto durante il ciclo mestruale, risulti sostanzialmente impossibile fecondare l’ovulo e dunque dare il via al processo di formazione del feto. In realtà, non è proprio così: il rischio per le donne di rimanere incinte sussiste e si fonda su una questione di tempistiche.
“Gli spermatozoi riescono a sopravvivere per un po’ nelle vie genitali femminili” – ha spiegato Paoletti – “e durante l’ovulazione possono incontrare il gamete femminile e dare luogo così alla fecondazione”. La docente ha dunque esposto una serie di esempi concreti, i quali consentono di comprendere più nel dettaglio il processo di concepimento. Le possibilità di rimanere incinta si riducono, tuttavia – nel caso in cui lo spermatozoo riesca a sopravvivere per un tempo tale da consentirgli di superare la fase del ciclo e dunque di raggiungere successivamente l’ovulo – ecco che si da il via appunto alla gravidanza.
Gli spermatozoi riescono a resistere all’interno delle vie genitali femminili per circa 6-7 giorni. Se per esempio il ciclo mestruale persiste per 6 giorni ed il rapporto viene consumato in prossimità della sua conclusione, da lì a poco inizierà la fase di ovulazione (7 giorni dopo il ciclo) e dunque il periodo fertile per la donna. Le medesime dinamiche si consumano, ad esempio, se il ciclo è breve e l’ovulazione inizia in anticipo – eventualità che può presentarsi molto facilmente.
Quando dunque non sussiste il rischio effettivo di concepimento? In realtà il momento propizio per avere un rapporto e ridimensionare considerevolmente l’ipotesi di una gravidanza risiede nei giorni poco prima del ciclo (il giorno prima o quello prima ancora, non di più): “L’ovocita ormai non c’è più, quindi per dare luogo ad un concepimento lo spermatozoo dovrebbe incontrare e fecondare l’ovocita del ciclo mestruale successivo”. È teoricamente impossibile che uno spermatozoo sopravviva nelle vie genitali femminili per più di due settimane.
