Attenzione a non svolgere mai questa operazione: il conto viene bloccato senza preavviso e si rischia di dover restituire il denaro proprio.
Aprire un conto corrente è un’operazione che in media facciamo tutti. Nonostante questo, quando si usufruisce di questo servizio bancario è bene ricordare che il nostro denaro, seppur rimanga di nostra proprietà, rimane comunque in gestione della banca che può addirittura esercitare potere su di esso. Sarebbe dunque il caso di fare come un tempo, ossia nascondere i propri risparmi sotto il materasso? Dipende.
In primo luogo è bene ricordare che esiste una cosa chiamata ‘Limite al contante’, che ogni anno varia in base alla Legge di Bilancio. Quest’anno, per esempio, è possibile pagare in contanti un bene o un servizio fino a 6mila euro. Certo, un’auto non si potrà dunque acquistare, ma per il resto, non esiste un limite preciso di denaro che si può tenere in casa. Per questo però, si potrebbe aprire un capitolo a parte.
Tornando al blocco del conto corrente senza preavviso, è bene precisare che sono rari, se non rarissimi, i casi in cui questo avviene: anche nel caso di pignoramento, l’ente creditore avvisa il correntista prima che avvenga il blocco della liquidità. Nonostante ciò, un caso esiste, ed è bene fare attenzione a non prelevare denaro in quella specifica circostanza.
Potrebbe sembrare un titolo posizionato nella rubrica ‘l’ansia sia con noi’, invece è bene precisare che questa situazione del blocco è reale, seppur vero che avvenga solo in determinate situazioni. Questo è il caso in cui si ha un conto cointestato.
Quando una persona muore, la successione si apre automaticamente e ogni azione sui beni del defunto. Alla morte di un cointestatario, il conto corrente viene bloccato dalla banca non appena viene informata del decesso. Questa operazione è automatica e serve a prevenire qualsiasi operazione fino alla presentazione della dichiarazione di successione e, dunque, alla spaartizione dell’eredità. Tuttavia, è comune che i familiari o cointestatari del conto effettuino prelievi per spese urgenti, come quelle funerarie, prima che la banca abbia avuto notizia del decesso. Ma cosa succede in questi casi?
Prelevare denaro dal conto del defunto prima che la banca applichi il blocco costituisce un’accettazione tacita dell’eredità. In altre parole, chi effettua tali prelievi è considerato erede e, quindi, responsabile dei debiti del defunto. È importante notare che, sebbene il prelievo per spese urgenti come i funerali sia generalmente accettato, è necessario giustificare l’uso dei fondi per garantire trasparenza con gli altri eredi.
Nel caso di conti cointestati, i cointestatari possono prelevare senza limiti, ma devono restituire agli altri eredi la parte che eccede la propria quota. La banca non può impedire i prelievi da parte dei cointestatari, ma questi sono comunque tenuti a compensare gli altri eredi per l’ammontare prelevato oltre la quota a loro spettante.
In buona sostanza, il blocco del conto avviene automaticamente dopo la notifica della banca del decesso, e ogni prelievo effettuato prima di questo blocco comporta responsabilità legali e obblighi verso gli altri eredi, o può avere conseguenze legali.
L'estate sta finendo e l'abbronzatura se ne va? Nessun problema, ecco come fare risaltare il…
L'ambito economico delle spese mediche è davvero ostico, in particolar modo quando si tratta dei…
I più piccoli possono giocare all'aria aperta anche in inverno. Ecco che cosa proporgli per…
Colla sui vestiti? Non sarà più un problema con questo trucco sciogli macchia: è facilissimo…
Novità in arrivo sul tema della riforma scolastica: una recente sentenza ha previsto meno ore…
Le spese scolastiche soggette a detrazione nel 730 al fine di ottenere il rimborso: quali…