Tra le ultime novità c’è la proposta di vietare gli smartphone ai minori di 14 anni e i social ai minori di 16 anni: ecco la decisione dell’Italia.
Sono diverse le nazioni che stanno riflettendo sul rapporto tra ragazzini e tecnologia, tanto che ci sono state diverse proposte di limitazioni che hanno attraversato non solo la Francia, ma anche gli Stati Uniti, il Regno Unito, la Repubblica di San Marino e adesso anche l’Italia.
A dir la verità, in alcune nazioni l’uso dei dispositivi elettronici è già vietato o regolato nelle scuole, pensiamo a paesi come Olanda, Finlandia e Svezia; mentre in altri paesi si sta ragionando per il futuro. Tra questi ultimi c’è proprio l’Italia, visto che da qualche tempo si sta pensando a delle restrizioni sullo smartphone per i minori di 14 e 16 anni. Di recente alcuni esperti hanno firmato una petizione al governo contro i cellulari agli adolescenti. Il primo firmatario è stato il pedagogista Daniele Novara che ne ha sottolineato i rischi di questi dispositivi.
Un gruppo di pedagogisti, psicoterapeuti, neuropsichiatri infantili, neurobiologi e altri esperti si è fatto promotore di una petizione sulla piattaforma Change.org per chiedere al governo una stretta sugli smartphone a chi ha meno di 14 anni e togliere i social agli under 16. L’appello è arrivato dopo che il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha vietato l’uso del cellulare in classe fino alla terza media.
Gli esperti hanno chiesto di aiutare le nuove generazioni e per questo hanno invitato tutti a firmare la petizione che ha visto anche l’avallo di numerosi personaggi del mondo dello spettacolo, tra cui diversi esponenti di Unita – Unione nazionale interpreti teatro e audiovisivo, come Paola Cortellesi, Pierfrancesco Favino, Stefano Accorsi, Luca Zingaretti e molti altri ancora.
Lo psicoterapeuta Pellai ha spiegato, in un’intervista rilasciata al quotidiano nazionale La Repubblica, che “Tra gli 11 e i 14 anni, il funzionamento della parte emotiva del cervello di un adolescente è potentissimo. – ha detto – I dati ci dicono che non ha l’abilità per difendersi dalla tecnologia, torniamo ai vecchi cellulari usati solo per comunicare”, ha poi aggiunto.
In merito alla richiesta di vietare i social a coloro che hanno meno di 16 anni, l’esperto ha spiegato che “Chi entra nei social media prima di questa età sviluppa un’ansia performativa, una riduzione dell’autostima e un senso di inadeguatezza rispetto alla propria immagine”, per questo motivo è importante controllare i più giovani ed evitare che entrino in un vortice dal quale difficilmente riusciranno a tirarsene fuori.
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