I parcheggi rosa sono un aiuto fondamentale per future mamme e neomamme: ecco dove trovarli e come funzionano.
I mesi finali della gravidanza, si sa, sono quelli più duri per le mamme che portano in grembo la loro creatura. La stanchezza si fa sentire con particolare intensità. E non è che le cose migliorino di molto – anzi – nel periodo post parto dove bisogna barcamenarsi con tutto l’armamentario (carrozzine, borse ecc.) e l’occorrente per il bebè.
Non c’è nemmeno bisogno di dire che la possibilità di avere un parcheggio a disposizione, soprattutto per chi si deve spostare nella giungla metropolitana, rappresenta una facilitazione non da poco. Aiutare le neomamme è esattamente il senso e la funzione dei cosiddetti parcheggi (o pass) rosa.
Il parcheggio rosa altro non è che un parcheggio speciale riservato alle donne incinte o con bimbi piccoli. Lo mette a disposizione il Comune. DI solito questi parcheggi si trovano in punti particolari. Parliamo di ospedali, ambulatori, farmacie, supermercati. Ma si trovano anche presso centri commerciali e consultori. Scopriamo come funziona il sistema dei parcheggi rosa.
I parcheggi rosa, pensati per le donne incinte e le mamme con neonati o bimbi piccoli sono delimitati da strisce rosa. Per occuparli serve avere il pass rosa, da richiedere presso il Comune di residenza dietro presentazione di una certificazione medica attestante il proprio stato e la data di nascita del bambino (si può chiedere fino ai 2 anni di età del piccolo).
Questi parcheggi sono facili da riconoscere grazie alla segnaletica orizzontale e verticale. Si trovano in aree di sosta gratuite ma anche in quelle a pagamento. In alcuni casi sono di colore rosa abbinato all’immagine del pancione. Il pass rosa ha una scadenza e riporta il numero di targa dell’auto. Può essere usato solo se sono presenti il neonato o la donna in dolce attesa.
Quanti dovrebbero essercene di parcheggi rosa? Il Codice della Strada (all’articolo 7) e il decreto legge n. 121 del 10 settembre 2021 danno la possibilità ai Comuni di istituire i parcheggi rosa. Comuni che però negli ultimi anni si sono mossi in ordine sparso, senza uno standard univoco e regole precise.
In diverse città – come Verona, Napoli, Lodi, Busto Arsizio – è possibile vedere una “quota rosa” nei parcheggi dei supermercati e dei centri commerciali. I Comuni dovrebbero attivarsi il prima possibile per riservare ufficialmente dei parcheggi alle donne incinte e alle neomamme.
Non mancano del resto i fondi per farlo se è vero com’è vero che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha stanziato sostanziosi fondi finalizzati alla creazione degli “stalli rosa”. In Lombardia, per esempio, sono state presentate 116 istante da 143 enti registrati, per un valore totale di 786 mila euro.
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