Ti sei mai chiesto se il colore degli occhi influisca sulla vista? Se la risposta è sì, ecco cosa dicono i ricercatori.
Siamo umani, ed è nella nostra natura dare le cose per scontate. Se ci soffermassimo a riflettere davvero sulla caducità della vita, però, capiremmo che questo tipo di atteggiamento è senza dubbio sbagliato, perché da un momento all’altro tutto può cambiare. E nel caso in cui ci capitasse di perdere qualcosa di terribilmente importante la cui presenza nella nostra quotidianità reputavamo scontata e normale, impareremmo ad attribuire il giusto valore e la giusta importanza alle cose e alle persone che ogni giorno ci circondano.
Oltre a tutto ciò, un’altra cosa che molto spesso diamo per scontata è l’immagine che vediamo riflessa nello specchio. Abbiamo le mani per afferrare gli oggetti, è logico. Così come le gambe servono per camminare, la bocca per parlare e mangiare, le orecchie per sentire e gli occhi per vedere. Niente di più naturale. È così da migliaia di anni oramai. Eppure, c’è un significato a tutto questo, e non è affatto scontato. Ci sono persone, però, che si pongono spesso delle domande relative alla nostra esistenza. E tra i quesiti che, forse, alcuni di noi si sono posti almeno una volta nella vita, vi è la curiosità di scoprire che cosa comporta avere gli occhi di un colore anziché di un altro.
Tale organo, dunque, acquisisce abilità differenti a seconda della tonalità dell’iride? Oppure la colorazione di quest’ultima dipende solamente da un fattore genetico, e non incide in alcun modo sulla vista? Sono domande molto interessanti, e la scienza è stata in grado di fornire una risposta. Scopriamo insieme, a tal proposito, tutto ciò che c’è da sapere.
La vista è uno dei cinque sensi più importanti posseduti dall’uomo, e serve per vedere ciò che accade intorno a noi, per ammirare le infinite bellezze della natura e dei progressi dell’uomo, per scrivere e per leggere. Quest’ultima abilità, come tutti saprete, la apprendiamo da bambini, e la perfezioniamo grazie allo studio e al tempo che passa. Ed è proprio sulla lettura che, secondo la squadra del professor Kyoko Yamaguchi della “Liverpool John Moores University”, e della sua studentessa Faith Erin Cain, il colore dell’iride influisce notevolmente.
Essi, infatti, hanno condotto dei test su ben trentanove volontari adulti. Da tali studi è emerso che coloro i quali hanno gli occhi chiari sono più abili a leggere in condizione di luce ridotta. Per contro, chi tra esaminati aveva gli occhi scuri, è riuscito a leggere anche se colpito da una forte luce abbagliante.
I ricercatori hanno poi spiegato che gli occhi chiari dispongono di un numero di pigmenti ridotti sulle iridi, e per questo sono in grado di assorbire più luce. Per contro, però, sono anche molto sensibili a essa, in quanto la scarsità di pigmenti impedisce all’occhio di riuscire a filtrarla. Le persone con le iridi scure, invece, posseggono molti più pigmenti sulle stesse, motivo per il quale sono molto meno sensibili alla luce diretta, ma in assenza di essa fanno più fatica a leggere e a vedere in maniera nitida.
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