Tutto quello che bisogna sapere sul Bonus bebè 2024: gli aiuti alle famiglie con bambini e come richiederli. Le informazioni utili.
Le famiglie con bambini devono affrontare ogni giorno molte spese. Dal latte alle pappe e ai pannolini, da quando sono ancora dei bebè. Fino alle spese per l’asilo nido, i cibi più adatti, i vestiti, i giochi e poi la scuola. Mantenere un bambino è un impegno gioioso ma anche molto dispendioso, specialmente in un’epoca come questa segnata in Italia da lavori precari e mal pagati.
Senza l’aiuto delle famiglie di origine, molti genitori si troverebbero in forte difficoltà nel mantenimento ordinario dei figli. Per questo motivo, negli anni, sono stati introdotti vari contributi economici per aiutare le famiglie con figli, dal Bonus bebè al Bonus asilo nido.
Negli ultimi anni, tuttavia, alcuni di questi contributi sono cambiati. Sono stati modificati o addirittura cancellati e inglobati in altre forme di sostegno economico. Qui, scopriamo cosa bisogna sapere sulle agevolazioni per le famiglie a cominciare dal Bonus bebè. Ecco le informazioni utili.
Come tutti i genitori già sapranno, il Bonus bebè che veniva assegnato alle famiglie alla nascita del figlio, o all’ingresso in famiglia del figlio adottivo, è stato abolito nel 2022. L’assegno di natalità, questo il suo nome tecnico, è confluito, insieme agli assegni familiari tradizionali e alle detrazioni per i figli a carico, nell’Assegno Unico universale. Introdotto proprio nel 2022. Questo contributo è riconosciuto a tutte le famiglie, con diversi importi a seconda dell’Isee, per i figli a carico dal 7° mese di gravidanza della madre fino al 21° anno di età. Sono previste delle maggiorazioni per i figli con disabilità, per i quali non c’è un limite massimo di età, e per le famiglie numerose.
Dunque, l’Assegno Unico sostituisce il Bonus bebè dal 2022 (quest’ultimo contributo poteva essere richiesto fino al 31 dicembre 2021) e può essere richiesto da tutte le famiglie. Questo presentando ogni anno la Dsu, la Dichiarazione sostitutiva unica per il calcolo dell’Isee, l’Indicatore della situazione economica equivalente che misura la situazione economica di una famiglia in termini di reddito e patrimonio. Più basso è l’Isee più alto sarà l’assegno mensile percepito per ciascun figlio a carico.
La Legge di Bilancio 2024, tuttavia, ha introdotto una nuova forma di contributo per le mamme lavoratrici con almeno due figli. Si tratta del Bonus mamme lavoratrici, riconosciuto alle donne che lavorano con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato e che hanno due o più figli. Il Bonus consiste nell’esonero della parte di contributi previdenziali a carico delle lavoratrici, che al loro posto sarà versata dallo Stato. E che porterà un incremento in busta paga fino a 3.000 euro annui. Questo Bonus, tuttavia, si applicherà solo per il 2024 alle donne con due figli, mentre per quelle con più di due figli sarà valido fino al 31 dicembre 2026.
Infine, un altro Bonus che assegna alle famiglie altri 3.000 euro, nell’importo massimo, è il Bonus asilo nido. Erogato a tutte le famiglie che pagano la retta dell’asilo nido per i figli. Questo Bonus, come l’Assegno Unico, va richiesto all’Inps e prevede un contributo annuo corrisposto per undici mensilità di retta dell’asilo nido. Il contributo varia a seconda dell’Isee familiare. Con un importo massimo annuo di 3.000 euro (272,73 euro al mese), per le famiglie con Isee fino a 25.000 euro.
L’importo massimo del Bonus asilo nido sale nel 2024 a 3.600 euro annui per le famiglie con un figlio nato dal 1° gennaio 2024, per il quale è chiesto il bonus, e dove è già presente un bambino di età inferiore ai 10 anni. In questo caso, il limite Isee è di 40.000 euro.
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